martedì 9 luglio 2013

Imparare l'alfabeto grazie a una filastrocca


Oggi ho sfogliato nuovamente il libro edizione limitata “Mia Nonna” ed è uscita fuori una filastrocca che mia nonna e mia zia impararono a scuola. Eccola qui:

A, B, C la mia gatta mi fuggì
mi fuggì su per un pero
mi tornò col muso nero.
D, E, F la mia gatta mangiò a bizzeffe,
la sua pancia si gonfiò
fece bum e poi crepò.
G, H, I la mia gatta mi morì
mi morì a pancia piena
son rimasto senza cena.
L, M, N rosicchiai due cotenne
ed un pezzo di pan duro
vecchio, vecchi e scuro scuro.
O, P, Q non riuscii a mandarlo giù
mi restò nel gargarozzo
accidenti al vecchio tozzo.
R, S, T
son rimasto solo qui
senza gatta e senza cena
a cantar la cantilena.
U, V, Z ho trovato una moneta
mi ci compro un caciottino
e un boccale di buon vino!

Di questa filastrocca mi è rimasta impressa tanto la lettara V e, per questo o che so io, ora di vino ci vò giù, volentieri e con virtù.


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