Quante volte, per prendere in giro una trovata poco
intelligente di un amico o di un conoscente abbiamo usato l’espressione sei un “Einstein”,
oppure guardando una partita di calcio in cui uno dei giocatori tenta una giocata
al di sopra delle proprie possibilità non lo abbiamo apostrofato con un: ”Ma ti senti Maradona????”
Ebbene quello che stiamo facendo in queste occasioni è usare, più o meno coscientemente, una figura
retorica della lingua italiana : l‘Antonomasia .
Dal greco ἀντονομάζειν
(antonomazein)
cambiare nome.
L’antonomasia è appunto una figura retorica che consiste
nello scambiare il nome di una persona o cosa celebre con il suo attributo più
noto, il Poeta per eccellenza è Dante, oppure si indicano col nome di una
persona o cosa famosa, individui od oggetti che ne ricordano le qualità, ci è
capitato di apostrofare chi ha dato una grande dimostrazione di forza come un “Ercole”.
Ci sono mille esempi di questa figura nel parlato di tutti i
giorni e in ogni campo, ad esempio per i romani la loro città era semplicemente
L‘Urbe, oppure chi non capisce di
cosa parliamo se diciamo “Bel Paese
“?
Oltre a porre l’accento sull’utilizzo quotidiano di questa
figura retorica vorrei portare alla vostra attenzione un’altra caratteristica
straordinaria (a mio avviso) di quest’ultima:
E’ una figura “dinamica”.
Per spiegarmi meglio vi richiamo al titolo; infatti, quando
ero piccolo e qualcuno si pavoneggiava troppo credendo di essere bellissimo si
usava apostrofarlo con l’appellativo di Alain
Delon (utilizzato in maniera ironica), che era considerato il bello per
eccellenza , mentre oggi useremmo più un George
Clooney o un Brad Pitt.
Altro esempio è quello che per indicare una persona
facoltosa, mia madre usava il termine Rockefeller, mentre io usavo Bill Gates …..
Voglio concludere Sfidandovi
a trovare altre figure retoriche utilizzate nel quotidiano e a sottolineare
quelle che sono cambiate mantenendosi “al
passo con i tempi”.
Nessun commento:
Posta un commento