Dopo il post sugli inglesismi ho pensato adesso di scrivere sugli italianismi nel mondo. Questo perché, oltre ad essere debitori, abbiamo anche “prestato” diversi vocaboli (più di ventimila) a lingue straniere.
Interessante vedere quali sono i prestiti per comprende le aree, i settori più significativi e apprezzati del nostro paese, per capire l’importante ruolo culturale e storico che ha avuto e ha tuttora l’Italia.
Inizialmente i primi prestiti riguardavano principalmente i campi dell’arte e della musica. Su wikipedia ho trovato una lista più che esaustiva di termini riguardanti la musica (voci, forme musicali, strumenti musicali, tecniche, ruoli, ecc..) usati
A quanti sarà capitato all’estero di fare conoscenza e immediatamente dopo la scoperta, da parte dei nostri interlocutori, del nostro paese di origine di sentirsi dire: “Ah Italia, pizza pasta e mandolino!”. Io ricordo quando andai in Kenya le persone che, venendo a conoscenza della mia provenienza, dicevano: Papa, pizza e mafia. In Europa invece è gettonatissimo in questo periodo dire: Italiano? Ahhh pizza, mafia e Berlusconi. Questo articolo non vuole incentrarsi su come il popolo italiano è visto e considerato all’estero, ma sulla presenza e sull’uso dei termini italiani all’estero; quindi senza nessun tipo di malizia e senza l’intento di polemica, ho scritto del nostro ex presidente del consiglio perché è grazie a lui se abbiamo aumentato le parole italiane usate all’estero: Bunga bunga.
Ogni paese ha preso in prestito dall’italiano più o meno parole, e adesso un altro termine che sta facendosi strada è il saluto “ciao”.
Quindi facendo il poliglotta, vi saluto: CIAO!
Trovate l’intruso a Times Square.
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| Uno straniero a Times Square |

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