Oggi ho sfogliato nuovamente il libro edizione limitata “Mia Nonna” ed è uscita fuori una filastrocca che mia nonna e mia zia impararono a scuola. Eccola qui:
![](https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjJxZdrQT2I9PhkkpaJ2MbKHffnmqx191e9i688V2AfVVnsZ2QWvub5JJQe6whPmtGp4z1-IBg1gSjNpcZGSC7-o39aXkofCtZT1aTTfAyi2lr1KroTzyNGvBPTAKBaY1UyR5qKdYuU9mU/s320/abc-blocks.jpg)
mi fuggì su per un pero
mi tornò col muso nero.
D, E, F la mia gatta mangiò a bizzeffe,
la sua pancia si gonfiò
fece bum e poi crepò.
G, H, I la mia gatta mi morì
mi morì a pancia piena
son rimasto senza cena.
L, M, N rosicchiai due cotenne
ed un pezzo di pan duro
vecchio, vecchi e scuro scuro.
O, P, Q non riuscii a mandarlo giù
mi restò nel gargarozzo
accidenti al vecchio tozzo.
R, S, T
son rimasto solo qui
senza gatta e senza cena
a cantar la cantilena.
U, V, Z ho trovato una moneta
mi ci compro un caciottino
e un boccale di buon vino!
Di questa filastrocca mi è rimasta impressa tanto la lettara V e, per questo o che so io, ora di vino ci vò giù, volentieri e con virtù.
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