martedì 25 giugno 2013

Acqua alle funi!

Spesso mi capita di sentire delle espressioni come quella che dà il titolo all’articolo, e sempre mi chiedo da cosa dipenda questo o quell’altro modo di dire , quale sia la storia che si nasconde dietro quella precisa espressione.
Riprendendo dunque il titolo del post, l’espressione “acqua alle funi o alle corde”, oggi in disuso, viene talvolta usata per esaltare l’importanza del coraggio e della presenza di spirito nell’affrontare un problema difficile, nonostante il rischio di pesanti conseguenze. In altri casi si tratterebbe di una specie di grido d'allarme dato da chi si accorge di un'emergenza improvvisa e invita a trovare un rimedio. La frase implica la necessità di agire.

L’espressione fu gridata in piazza S. Pietro durante l’innalzamento dell’obelisco situato al centro della piazza.
Nel 1956 con l’intento di abbellire la piazza il papa Sisto V che venisse innalzato il grande obelisco che tutt’ora possiamo ammirare.
Il lavoro venne affidato al ticinese  Domenico Fontana ma presentava diverse difficoltà, l'obelisco pesava 350 tonnellate ed era alto 25 metri, quindi Fontana dovette fare numerosi calcoli e utilizzare impalcature e carrucole! Furono ingaggiati per effettuare il lavoro 800 uomini e 140 cavalli! Il 10 settembre 1586 l’obelisco doveva essere innalzato; Viste le difficoltà dell’operazione fu diramato tra folla e operai l’ordine di mantenere il silenzio più assoluto, pena la morte: per l’occasione erano  infatti presenti persino il boia e la forca per eseguire immediatamente la sentenza!
L’obelisco era quasi sul posto quando le funi cominciarono a cedere e ad allungarsi….. Il monolito stava per rovinare pericolosamente in terra!
Allora nel silenzio generale si levò una voce coraggiosa che gridò:  Daghe l'aiga ae corde! (In genovese appunto acqua alle corde)
Il grido fu ascoltato con ottimi risultati: era stato  Benedetto Bresca , marinaio ligure, che sapeva bene che le corde di canapa bagnate si accorciano.
Bresca fu subito arrestato, ma Sisto V come ricompensa per la prontezza di spirito e per il coraggio dimostrato invece della punizione gli diede larghi privilegi, una ricca pensione e il diritto di issare la bandiera pontificia sul suo veliero.
Come abbiamo visto una semplice espressione tipica della nostra lingua nasconde una storia che potrebbe persino essere raccontata come favola della buona notte, e ci permette di comprende appieno il significato della stessa!!!
SalutandoVi  vi invito a cercare altre espressioni simili a questa e a condividerne storia e significato con noi!

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