Come accennato nella biografia sono una grande appassionata
di poesia e molti dei miei post saranno sicuramente dedicati a questo modello
di scrittura creativa. Proprio per
questo motivo, dopo il post sulla Ludolinguistica, questa volta ho deciso di
iniziare il percorso verso la poesia riassumendo le caratteristiche peculiari
di un testo poetico. Alla fine troverete un cruciverba
da me creato incentrato sugli argomenti che ho deciso di trattare in questo
post.
Per rinfrescare la memoria e per scrivere le cose nel modo
più corretto possibile ho ripreso in mano il libro del liceo “Strumenti per
l’italiano” di S. Fogliato e M. C. Testa.
La parola poesia deriva dal greco poiéo (faccio, creo) e già
da questo possiamo capire l’importanza dell’attività creativa del poeta.
Il verso è
l’unità principale del testo poetico ed è caratterizzato da un determinato
numero di sillabe e da uno specifico ritmo:
- L’unità metrica del verso è la posizione e spesso coincide con la sillaba; queste servono per calcolare la lunghezza del verso ma nel farlo dobbiamo tener conto di alcune figure metriche:
o
Sinalèfe:
la vocale finale di una parola si fonde con la vocale iniziale di quella
seguente.
o Dialèfe:
le due vocali contigue rimangono metricamente separate. È più rara rispetto
alla precedente e quando presente rallenta il ritmo della poesia.
o Sinèresi:
due vocali contigue all’interno della stessa parola, che grammaticalmente
formano due sillabe (iato), vengono
considerate un’unica sillaba.
o Dièresi:
due vocali contigue all’interno della stessa parola, che grammaticalmente
formano una sillaba (dittongo), vengono considerate come due sillabe.
Un’altra cosa molto importante da
tenere presente nel valutare la lunghezza del verso è l’ultima parola dello stesso che può essere:
o
Piana:
ha l’accento sulla penultima sillaba -> can-te-rel-là-re
o
Sdrucciola:
ha l’accento sulla terzultima sillaba -> sci-vo-là-va-no
o
Tronca: ha
l’accento sull’ultima sillaba -> fe-li-ci-tà
Infatti nel caso di versi
sdruccioli dobbiamo contare una sillaba in meno, nei versi tronchi una sillaba
in più e i versi che terminano con una parola piana si considerano i versi
tipici.
- Il ritmo è dato dall’alternanza di sillabe accentate e di sillabe atone. Si parla di versi parasillabi quando il numero di sillabe è pari e gli accenti sono in genere fissi; di versi imparisillabi quando hanno invece un numero dispari di sillabe e gli accenti sono solitamente mobili.
Talvolta due versi (o due strofe) successivi possono essere
sintatticamente collegati e tale fenomeno viene detto enjambement.
Le rime
sono l’elemento fonico di maggior rilievo ed hanno un effetto molto forte sul
ritmo della poesia. Parliamo di rima quando due o più parole che si trovano
alla fine del verso presentano i medesimi suoni a partire dalla vocale
accentata, quindi dal punto di vista dell’accento si dividono in piane, tronche
e sdrucciole.
Ci sono diversi schemi delle rime (cioè il loro susseguirsi),
quelli più comuni sono:
- Rima baciata o accoppiata: fra due versi successivi (schema AA-BB..)
- Rima alternata: fra il primo e terzo verso, tra il secondo e quarto e così via (schema ABAB..)
- Rima incrociata: fra il primo e il quarto verso e fra il secondo e il terzo (schema ABBA)
- Rima incatenata: segue lo schema ABA BCB CDC
- Rima replicata: ripetuta nello stesso ordine (schema ABC ABC)
- Rima invertita: ripetuta in ordine inverso (schema ABC CBA)
Ecco qua il link per poter accedere al cruciverba (si prega di non copiare e non pubblicarlo da altre parti senza il mio consenso, grazie)! Cruciverba
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